martedì 10 aprile 2012

Mauri come Parola

Non c'è più il calcio di una volta. La gente non va più allo stadio. I giocatori si vendono le partite. I piedi buoni hanno lasciato il posto a muscoli, tattica e polmoni. Giocano a tutti i giorni e a tutte le ore, e il brivido dell'interruzione nella diretta radio di Tutto il Calcio Minuto per Minuto, quando ogni secondo della domenica dalle 15 alle 17 poteva stravolgere il destino del campionato, si svilisce in un brodino di tre giorni di sintesi televisive a giochi già fatti, tra insulsi anticipi e posticipi.
Tutto tristemente vero.
Poi però, proprio in uno di questi insulsi posticipi,  proprio un giocatore lambito dalle inchieste sul calcio-scommesse ti fa saltare sulla poltrona segnando un gol così (Stefano Mauri, Lazio-Napoli del 6 aprile 2012).
E allora ti viene in mente la rovesciata di Parola delle figurine Panini, e per un attimo ritorni bambino, e tutto ritorna bellissimo.
Basterebbe così poco, a noi tifosi innamorati del pallone...