giovedì 12 luglio 2012

Le minestre in Nazionale

I cuochi al seguito della nostra Nazionale devono sapere preparare delle minestre davvero prelibate.
Non si spiega altrimenti la predilezione dimostrata dai nostri giocatori più rappresentativi per il cucchiaio, che sanno utilizzare con tecnica sopraffina non solo a tavola, ma anche quando devono calciare un rigore decisivo.
Chiunque, in un momento così delicato, si affida alle certezze: una pigna devastante per buttare dentro palla e portiere insieme, o in alternativa un bel piattone all'angolino basso come ti insegnano fin dai Pulcini.
Chiunque, a parte i campioni dotati di genio assoluto e totale mancanza di comune buon senso.
In maglia azzurra, in anni recenti, ce ne sono stati due che in questo modo hanno preso per il culo i portieri avversari e al tempo stesso tutti noi tifosi italiani, incollati allo schermo con il rischio d'infarto a seguire per interminabili fotogrammi quel pallone che si avvia lentissimo, sghembo e floscio verso la rete, e sembra non voglia entrare mai.
Il primo è stato Totti, contro l'Olanda, nella semifinale gli Europei del 2000.
Il secondo Pirlo, con l'Inghilterra, ai quarti degli Europei del 2012.
Due rigori assurdamente indimenticabili, che ci hanno portato a due grandi vittorie.
E chissenefrega se qualche giorno dopo, in entrambi gli Europei, abbiamo perso la finale.
Ripensando a questi due campionati, noi italiani dimenticheremo in fretta il dessert indigesto che ci è rimasto sullo stomaco. Ci resterà invece per sempre impresso nel palato quel delizioso e inatteso sapore di minestra, che ci è stata servito su rigore con un cucchiaio raffinatissimo, degno delle tavole dei re.